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Vom Melos zum Stichos: il verso melico greco nella filologia tedesca d’inizio Ottocento

Tessier, Andrea

Editore: EUT Edizioni Università di Trieste Collana: Fuori collana
pp. 157 ISBN: 978-88-8303-305-6
ed. 2011
Formati: Stampa, eBook
Prezzo: € 0.00
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Alla grande stagione della filologia tedesca di inizio Ottocento siamo debitori della fondamentale intuizione che va sotto il nome convenzionale, e al fondo storicamente inesatto, di ‘metodo di Lachmann’, il sistema di norme e regole che consente di chiarire i rapporti tra gli esemplari manoscritti di un’opera e almeno tentare la ricostruzione del suo ‘archetipo’. Un altro importante portato di quegli stessi anni è il tentativo di ritrovare quei ‘versi’ della poesia melica greca classica che gli esemplari antichi e medievali non permettevano più di intravvedere con chiarezza, presentandone i testi ora in scrittura continua, ora, dopo gli interventi della filologia ellenistica, enigmaticamente ripartiti in sequenze più brevi, i cola, con una suddivisione che si è tuttavia fatta strada nella tradizione a stampa sino alla fine del Settecento. Da questo filone di studi emerge, con progressivo e incontrastato successo, il cosiddetto ‘metodo di Böckh’, dal nome del grande filologo che per primo ne ha formulato le leggi con icastica chiarezza (1809-1811). Questo libro intende ripercorrere il dibattito coevo, spesso particolarmente acre, in cui spiccano le figure di Gottfried Hermann e Christian Ahlwardt e studiare la fortuna e le vicissitudini del metodo, soprattutto dopo lo snodo fondamentale rappresentato, nel primo quarto del Novecento, dalle interpretazioni che ne ha offerto Paul Maas.